Il termine di decadenza per l'impugnazione degli atti delle procedure di affidamento di pubblici lavori, servizi e forniture, previsto dall'art. 120, comma 5, del Codice del processo amministrativo, decorre dalla ricezione della comunicazione di cui all'art. 79 del D.Lgs. n. 163/2006, ma può essere fatto valere anche in presenza di forme diverse di conoscenza dell'atto, purché idonee a far acquisire la piena consapevolezza del suo contenuto essenziale e del suo carattere lesivo sulla sfera giuridica del destinatario. In particolare, la presenza di un soggetto che si qualifichi come rappresentante dell'impresa in una seduta pubblica della commissione giudicatrice, nel corso della quale vengano comunicate le esclusioni dalla gara, è sufficiente a far decorrere il termine di impugnazione, in quanto tale soggetto ha comunque la possibilità di presentare osservazioni, contestazioni o intraprendere specifiche iniziative a tutela delle ragioni dell'impresa. Il ricorso proposto oltre il termine decadenziale di trenta giorni dalla data in cui il rappresentante dell'impresa ha avuto contezza dell'esclusione dalla gara è pertanto irricevibile.