Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7262 del 18 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7262PEN

Massima

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Il reato di minaccia, quale fattispecie di pericolo, si configura con la semplice incussione di timore nella vittima, senza che sia necessario l'effettivo verificarsi di un danno al bene giuridico tutelato. La valutazione della prova, anche sulla base delle dichiarazioni della persona offesa, deve essere effettuata dal giudice di merito in modo congruo e logico, senza che la mera deduzione di presunte discrasie tra le risultanze probatorie possa integrare vizi di legittimità della sentenza, in presenza di una doppia conforme pronuncia di condanna. Il principio di presunzione di innocenza non implica l'obbligo di una motivazione che escluda ogni possibile dubbio sull'innocenza dell'imputato, essendo sufficiente che la condanna sia sorretta da una valutazione logica e coerente degli elementi di prova acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2/2011 TRIB. SEZ. DIST. di PIEDIMONTE MATESE, del 04/12/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del dott. SCARDACCIONE che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 4.12.12 il Giudice Monocratic…

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