Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28823 del 7 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:28823PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere può essere legittimamente adottato nei confronti di un soggetto gravemente indiziato di tentata estorsione pluriaggravata, anche in presenza di elementi indiziari desunti da intercettazioni telefoniche e dichiarazioni di collaboratori di giustizia, qualora il giudice di merito abbia adeguatamente motivato in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza incorrere in manifeste illogicità o contraddizioni. In particolare, il giudice può ritenere integrata l'aggravante dell'agevolazione mafiosa ex art. 7 L. 203/1991 sulla base di elementi indiziari quali il metodo mafioso utilizzato dal soggetto nell'azione delittuosa, la sua appartenenza attuale a un'organizzazione criminale di stampo mafioso e il suo status di soggetto sottoposto a misure di prevenzione, senza che tali valutazioni possano essere sindacate in sede di legittimità, ove adeguatamente motivate. Analogamente, il giudice può ritenere sussistente il concreto pericolo di reiterazione del reato e la pericolosità sociale dell'indagato, giustificando così il mantenimento della custodia cautelare in carcere, sulla base di elementi quali la gravità del fatto, il pregresso giudiziario e la commissione del reato durante la sottoposizione a misura di prevenzione, senza che tali apprezzamenti possano essere censurati in sede di legittimità, se privi di vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 744/2014 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 07/10/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE CRESCIENZO UGO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. SPINACI Sante, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

(OMISSIS), sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere per la violazione della Legge n. 203 del 1991, articoli 56, 110, articolo 61, n. 2, articolo 629…

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