Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 22494 del 4 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:22494CIV

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione, afferma il principio secondo cui, ai fini dell'ammissibilità del ricorso per cassazione, è necessario che il ricorrente indichi specificamente, ai sensi dell'art. 366, n. 6, c.p.c., gli atti processuali su cui si fonda ciascun motivo di impugnazione, sia in relazione alla sede in cui tali atti sarebbero esaminabili, sia mediante la riproduzione del loro contenuto rilevante. Tale requisito di autosufficienza dell'esposizione del motivo di ricorso rappresenta il precipitato normativo del principio giurisprudenziale omonimo, il cui mancato rispetto comporta l'inammissibilità del ricorso. Inoltre, il giudice di legittimità precisa che tale onere di indicazione specifica degli atti processuali si estende anche agli ulteriori atti, come la proposizione di eccezioni, le sentenze di merito e gli atti di impugnazione, sui quali il ricorrente fonda i propri motivi di ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. FRASCA Raffaele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 20783/2007 proposto da:

AU. AS. SPA nuova denominazione di Wi. As. SpA in persona del suo dirigente Procuratore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA A. BERTOLONI 55, presso lo studio dell'avvocato CORBO' Filippo M., che la rappresenta e difende, giusta delega a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

MA. AN. , elettivamente domiciliato in ROMA, VIA NOMENTANA NUOVA 117, presso lo studio…

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