Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38326 del 18 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:38326PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato non presuppone necessariamente un previo accordo o la reciproca consapevolezza del concorso altrui, essendo sufficiente che la coscienza del contributo fornito all'altrui condotta esista unilateralmente, potendo manifestarsi come previo concerto, intesa istantanea o semplice adesione all'opera di un altro. L'attività costitutiva del concorso può essere rappresentata da qualsiasi comportamento esteriore che fornisca un apprezzabile contributo, in tutte o alcune fasi di ideazione, organizzazione od esecuzione, alla realizzazione dell'altrui proposito criminoso, anche sotto forma di contributo agevolatore che rafforzi il proposito criminoso o faciliti l'esecuzione del reato da parte degli altri concorrenti, aumentandone le possibilità di produzione. Pertanto, ai fini della configurabilità del concorso, è sufficiente che la condotta di partecipazione si manifesti in un comportamento idoneo ad arrecare un contributo apprezzabile alla commissione del reato, anche se non abbia efficacia causale diretta sull'evento lesivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Venezia;

avverso la sentenza emessa il 19/04/2010 dalla Corte di assise di appello di Venezia;

all'esito del processo celebrato nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. MURA Antonio, ch…

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