Cassazione penale Sez. V sentenza n. 464 del 8 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:464PEN

Massima

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Il comportamento violento e aggressivo nei confronti del coniuge o convivente, anche se preceduto da una lite o da un atteggiamento provocatorio della vittima, non integra i presupposti della legittima difesa o dell'attenuante della provocazione, in quanto la reazione violenta dell'agente non può considerarsi necessaria e proporzionata rispetto all'aggressione subita. La valutazione della sussistenza di tali cause di giustificazione o attenuazione della responsabilità penale deve essere effettuata sulla base di un'attenta analisi delle modalità concrete della condotta lesiva posta in essere dall'imputato, senza che assumano rilievo determinante i pregressi contrasti o le reciproche aggressioni tra le parti. Inoltre, l'uso di un'arma da parte dell'aggressore nel corso dell'azione violenta integra l'aggravante prevista dalla legge, indipendentemente dalle sue dichiarazioni circa l'intento di spaventare soltanto la vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1164/2010 CORTE APPELLO di MILANO, del 29/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS SILVANA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 29.4.13 la Corte di Appello di Milano c…

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