Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 49222 del 21 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:49222PEN

Massima

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La coltivazione non autorizzata di piante da cui sono estraibili sostanze stupefacenti è punibile penalmente, salvo che il giudice accerti l'inoffensività "in concreto" della condotta, ossia quando questa sia di tale minima entità da rendere sostanzialmente irrilevante l'aumento di disponibilità della droga e non prospettabile alcun pericolo di ulteriore diffusione. Ai fini della valutazione dell'offensività, il giudice deve considerare non solo il dato quantitativo del principio attivo ricavabile dalle piante coltivate, ma anche l'estensione e il livello di strutturazione della coltivazione, al fine di verificare se da essa possa derivare o meno una produzione potenzialmente idonea ad incrementare il mercato degli stupefacenti. Pertanto, la punibilità della condotta non può essere esclusa ogniqualvolta i quantitativi prodotti risultino inferiori alla "dose media singola", determinata dalle tabelle ministeriali, ma soltanto quando risultino privi della concreta attitudine ad esercitare, anche in misura minima, gli effetti psicotropi evocati dalla normativa. Inoltre, ai fini dell'applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p., il giudice deve valutare complessivamente tutte le peculiarità della fattispecie concreta, tenendo conto delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza, dell'entità del danno e del pericolo, nonché dell'eventuale abitualità del comportamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenzo - Presidente

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 5516/2013 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 13/10/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/10/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DANIELE CENCI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SPINACI Sante, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il 13 ottobre 2015 la Corte di appello di Bologna, in riforma della sentenza, assolutoria con la fo…

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