Il provvedimento amministrativo, anche se adottato con i caratteri dell'urgenza e contingibilità, può essere legittimamente revocato dall'amministrazione procedente, ai sensi dell'art. 21-quinquies della legge n. 241/1990, qualora vengano meno i presupposti di fatto e di diritto che ne avevano giustificato l'emanazione. In tal caso, la revoca del provvedimento determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio promosso avverso il medesimo provvedimento, con conseguente condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio in favore della parte ricorrente, in applicazione del principio della soccombenza virtuale. La pronuncia di cessazione della materia del contendere, emessa ai sensi dell'art. 60 del codice del processo amministrativo, è adottabile anche all'esito della camera di consiglio fissata per la trattazione dell'istanza cautelare, qualora il contraddittorio risulti integro e le questioni oggetto di giudizio siano state esaurientemente discusse.