Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15725 del 8 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15725PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale può essere applicata a soggetti ritenuti socialmente pericolosi in quanto organicamente inseriti o contigui ad associazioni di tipo mafioso, anche in assenza di una condotta associativa di carattere permanente, qualora risulti dimostrata la loro appartenenza all'associazione criminale, desumibile da elementi indiziari quali la partecipazione a fatti di reato commessi con il metodo mafioso, i contatti con esponenti di vertice dell'organizzazione e la sproporzione tra il valore dei beni nella loro disponibilità e i redditi dichiarati e accertati. In tali casi, non è necessaria una specifica motivazione in ordine all'attualità della pericolosità sociale, essendo sufficiente l'accertamento dell'appartenenza all'associazione mafiosa, salvo che non emergano elementi dai quali desumere il recesso personale dalla stessa. Analogamente, la misura di prevenzione patrimoniale della confisca può essere legittimamente applicata ai beni nella disponibilità, diretta o indiretta, del soggetto proposto, qualora il loro valore risulti sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e accertati, senza che sia necessaria una connessione temporale tra la data di acquisizione dei beni e la manifestazione della pericolosità sociale, essendo sufficiente l'accertamento della sproporzione e dell'impossibilità di giustificarne la provenienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 18/2013 CORTE APPELLO di PALERMO, del 03/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BEVERE ANTONIO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. di inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con decreto 1.2.2012, la corte di appello di Palermo, in parziale riforma del decreto emesso dal tribunale di Palermo il 21.2.2011, ha revocato la confisca dell'auto SMART intesta…

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