Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13354 del 25 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13354PEN

Massima

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Il possesso di un bene proveniente da reato, in assenza di valide giustificazioni circa la sua legittima provenienza, integra il reato di ricettazione, anche qualora il soggetto non abbia partecipato direttamente al reato presupposto. La consapevolezza della provenienza illecita del bene può essere desunta da elementi indiziari, quali la mancanza di titoli giustificativi del possesso, le dichiarazioni di terzi coinvolti e le condotte tenute dall'imputato, senza che sia necessaria una prova diretta. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove e della credibilità delle spiegazioni fornite dall'imputato, il cui sindacato in sede di legittimità è limitato alla verifica della logicità e coerenza della motivazione, senza possibilità di una diversa ricostruzione dei fatti. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso per cassazione preclude la possibilità di far valere l'estinzione del reato per prescrizione, anche se maturata successivamente alla sentenza di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Le. Lu., nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli, Sezione Ottava Penale, in data 5.11.2005;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. Giuseppe Bronzini;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Febbraro Giuseppe, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per prescrizione.

Oss…

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