Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 5246 del 2017

ECLI:IT:TARNA:2017:5246SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di opere edilizie realizzate in totale difformità dal permesso di costruire è un atto dovuto e vincolato, che non necessita di particolare motivazione, essendo sufficiente la compiuta descrizione delle opere abusive, la constatazione della loro esecuzione in assenza del necessario titolo abilitativo edilizio e l'individuazione della norma applicata. L'ordine di demolizione deve riguardare l'intero manufatto abusivo, senza possibilità di preservare parti conformi al titolo originario, in quanto la realizzazione di un organismo edilizio integralmente diverso per caratteristiche tipologiche, planovolumetriche o di utilizzazione rispetto a quello oggetto del permesso di costruire integra una ipotesi di totale difformità, che comporta l'applicazione della sanzione demolitoria e non di quella pecuniaria. L'istanza di accertamento di conformità presentata dal privato dopo l'emanazione dell'ordine di demolizione non incide sulla legittimità di quest'ultimo, ma ne sospende soltanto gli effetti fino alla definizione, espressa o tacita, dell'istanza stessa. Il silenzio serbato dall'amministrazione sull'istanza di accertamento di conformità ha natura di atto tacito di reiezione, che può essere impugnato dall'interessato senza che possano ravvisarsi in esso i vizi formali propri degli atti amministrativi, quali i difetti di procedura o la mancanza di motivazione. La carenza documentale, nell'ottica della leale e reciproca cooperazione procedimentale, comporta la reiezione dell'istanza del privato allorché la pubblica amministrazione abbia preliminarmente formulato al soggetto interessato una specifica richiesta di integrazione della documentazione necessaria ad un compiuto esame della pratica, e tale richiesta sia rimasta inevasa una volta scaduto il termine all'uopo assegnato.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/11/2017

N. 05246/2017 REG.PROV.COLL.

N. 06926/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6926 del 2006, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
AURELIO CARANDENTE TARTAGLIA, rappresentato e difeso dall’Avv. Gabriella Carandente Tartaglia, con la quale è elettivamente domiciliato in Napoli alla Via Ponte di Tappia n. 47 presso lo studio dell’Avv. Alessandro Lipani;

contro

COMUNE DI QUARTO, rappresentato e difeso dagli Avv.ti Mario R. Spasiano ed Erik Furno, ed elettivamente domiciliato in Napoli alla Via Cesario Console n. 3 presso lo studio del secondo difensore;

per l'annullamento

quanto al ricorso introduttivo:

a) dell’ordinanza dirigenziale del Comune di Quart…

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