Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20665 del 1 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:20665PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento aggravato, essendo perseguibile d'ufficio ai sensi dell'art. 635 c.p., comma 2, n. 3 in relazione all'art. 625 c.p., n. 7, non può essere dichiarato non procedibile per intervenuta remissione di querela, in quanto la procedibilità d'ufficio rende irrilevante l'eventuale querela della persona offesa. Il giudice, pertanto, è tenuto a pronunciarsi nel merito sul reato di danneggiamento aggravato, senza poter dichiarare la non procedibilità per remissione di querela, in quanto tale reato, essendo perseguibile d'ufficio, non è soggetto alla condizione di procedibilità della querela della persona offesa. La declaratoria di non procedibilità per remissione di querela è, dunque, illegittima in relazione ai reati perseguibili d'ufficio, come il danneggiamento aggravato, in quanto la procedibilità d'ufficio rende irrilevante l'eventuale querela della persona offesa ai fini della punibilità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE presso la Corte di Appello di Firenze;

avverso la sentenza del 06/05/2008 del Tribunale di Lucca pronunciata nei confronti di:

CA. AR. nato il (OMESSO);

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. RAGO Geppino;

Udito il Procuratore Generale in persona del dott. GALATI Giovanni ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente al dann…

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