Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45165 del 4 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:45165PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, deve limitarsi a verificare la plausibilità e la logicità della motivazione adottata dal giudice del merito, senza sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, il quale è il solo titolare del potere di apprezzamento degli elementi probatori. Pertanto, le censure mosse dal ricorrente in ordine alla valutazione degli elementi indiziari e alla sussistenza delle esigenze cautelari, se non investono profili di manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione, sono insuscettibili di valutazione in sede di legittimità, in quanto tendono a provocare un indebito intervento sostitutivo della Corte di cassazione rispetto alle valutazioni di merito. Inoltre, le specifiche modalità e circostanze del fatto, oltre a rilevare ai fini della valutazione della gravità dello stesso, possono essere legittimamente considerate anche per l'apprezzamento della pericolosità sociale dell'indagato e, quindi, della sussistenza delle esigenze cautelari, in quanto tali elementi costituiscono un significativo indice della personalità dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. ((omissis)) del foro di Perugia;

nell'interesse di:

Pa. Pi. , nato a (OMESSO);

avverso ordinanza del Tribunale per il riesame di Perugia in data 11 agosto 2008;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Sentito il difensore, avv. ((omissis)), …

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