Il potere regionale di annullamento straordinario di atti comunali in materia urbanistica ed edilizia, previsto dall'art. 53 della L.R. Sicilia n. 71/1978 (ora abrogato), costituisce una forma speciale di autotutela amministrativa che, pur differenziandosi dal potere di annullamento d'ufficio di cui all'art. 21-nonies della L. n. 241/1990, è comunque soggetto ai medesimi principi di doverosa valutazione e bilanciamento degli interessi pubblici e privati coinvolti. Pertanto, l'esercizio di tale potere discrezionale da parte della Regione, anche quando intervenga a distanza di tempo considerevole dal provvedimento annullato, richiede una adeguata e completa motivazione che dia conto della sussistenza di un interesse pubblico concreto, attuale e prevalente rispetto agli interessi dei privati, senza che sia sufficiente il mero richiamo alla violazione delle regole urbanistiche ed edilizie. In particolare, la motivazione deve illustrare le ragioni per cui l'interesse pubblico tutelato dalla Regione prevale sugli altri interessi, pubblici e privati, in gioco, tenendo conto anche dell'eventuale affidamento maturato dai destinatari del provvedimento annullato, salvo che non risulti provata la non veridicità delle circostanze poste a fondamento dell'atto illegittimo a loro favorevole.