Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38862 del 28 ottobre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:38862PEN

Massima

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Il reato di peculato si configura anche quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio si appropri di beni di modesto valore economico appartenenti alla pubblica amministrazione, in quanto il reato di peculato tutela non solo l'interesse patrimoniale, ma anche quello del buon andamento della pubblica amministrazione. La ragione d'ufficio, quale elemento costitutivo del peculato, sussiste anche quando il possesso del bene sia frutto di una occasionale coincidenza tra la funzione o il servizio svolti e il bene stesso, non essendo necessario che il bene rientri nelle specifiche competenze o attribuzioni connesse alla funzione del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio. Inoltre, l'elemento psicologico del reato di peculato, costituito dal dolo generico, può essere desunto anche dalla semplice ammissione dell'imputato di essersi appropriato del bene per trarne un profitto personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 3/11/2020 della Corte di appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
sentito il Sostituto Procuratore generale ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avvocato (OMISSIS), in difesa di (OMISSIS), che si riporta ai motivi del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza n. 1483 del 2020 la Corte di appello di Ancona ha con…

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