Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7392 del 17 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:7392PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare, non può procedere a una nuova valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione adottata dal giudice di merito, essendo precluso il riesame dell'apprezzamento delle prove e della ricostruzione dei fatti, riservati in via esclusiva al giudice del procedimento. Il controllo di legittimità sulla motivazione è circoscritto alla verifica che il testo dell'atto impugnato risponda ai requisiti di esposizione delle ragioni giuridicamente significative che lo hanno determinato e di assenza di difetto o contraddittorietà della motivazione o di manifesta illogicità, dovendo il sindacato di legittimità limitarsi a rilievi di macroscopica evidenza, restando ininfluenti le minime incongruenze. Pertanto, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, né può procedere a una rinnovata valutazione dei fatti, essendo precluso l'esame del contenuto delle prove acquisite, trattandosi di apprezzamento riservato in via esclusiva al giudice del procedimento. Il sindacato di legittimità sulla motivazione si esaurisce nella verifica della congruenza delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento, senza possibilità di una rivalutazione dell'apprezzamento del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli;

avverso l'ordinanza del 15 marzo 2013 emessa dal Tribunale di Napoli;

nel procedimento a carico di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita la relazione del consigliere dott. ((omissis));

udite le richieste del sostituto procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento dell'ordinanza impugnata.

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