Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile, da deposito di mezzi ed attrezzi agricoli a deposito di mezzi per attività artigianale, costituisce un illecito urbanistico rilevante, anche in assenza di opere edilizie, qualora tale diversa utilizzazione risulti stabile e non meramente occasionale, comportando l'assegnazione dell'immobile ad una categoria funzionale diversa da quella originaria. L'amministrazione è tenuta ad ordinare il ripristino della destinazione d'uso legittima, senza necessità di procedere alla demolizione dell'intero immobile, salvo il caso in cui siano state realizzate opere edilizie abusive. L'onere di provare la mera occasionalità dell'utilizzo diverso da quello originario grava sulla parte privata, non essendo sufficiente la semplice presenza di alcuni beni all'interno dell'immobile per escludere il mutamento di destinazione d'uso. Il vincolo paesaggistico di cui all'art. 142, lett. c), d.lgs. n. 42/2004, incidente sull'area, impone un particolare rigore nell'accertamento della legittimità dell'utilizzo dell'immobile, al fine di tutelare il valore paesaggistico del territorio.