Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29382 del 27 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:29382PEN

Massima

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Il provvedimento del tribunale che pronuncia sulla domanda di revoca di una misura di prevenzione, ai sensi della legge n. 1423 del 1956, art. 7, è impugnabile con appello e non con ricorso per cassazione. Ciò in virtù di un'interpretazione sistematica della disciplina delle impugnazioni prevista dalla medesima legge, che non contempla una diversa e specifica disposizione in materia. Il principio di conservazione delle impugnazioni, di cui all'art. 568, comma 5, c.p.p., impone la conversione del ricorso per cassazione in appello, al fine di assicurare la tutela giurisdizionale del soggetto sottoposto alla misura di prevenzione. La qualità di collaboratore di giustizia del destinatario della misura, pur rilevante ai fini della valutazione della sua pericolosità sociale, non è logicamente incompatibile con il mantenimento della misura stessa, dovendo il giudice valutare complessivamente la persistenza dei presupposti per la sua applicazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NU. PA. N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 318/1992 TRIBUNALE di REGGIO CALABRIA, del 16/10/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

lette le conclusioni del PG, Dott. Galati Giovanni che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con decreto 16/10/09 il Tribunale di Reggio Calabria rigettava l'istanza di Nu. Pa. intesa alla revoca della misura di sicurezza della sorveglianz…

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