Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17912 del 29 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:17912PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, può essere desunto dai criteri stabiliti dall'art. 133 c.p., tra i quali rientrano le modalità e la gravità del fatto, nonché la personalità dell'indagato, senza che sia necessario considerare il tipo di reato o una sua ipotetica gravità. Pertanto, il giudice può ritenere adeguata la misura cautelare della custodia in carcere quando, sulla base di elementi specifici correlati ai fatti del procedimento e inerenti a situazioni sintomatiche della pericolosità dell'indagato, ritenga tale misura la più idonea a impedire la prosecuzione dell'attività criminosa, senza dover analiticamente dimostrare l'inidoneità di ogni altra misura cautelare. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere logica e non contraddittoria, ancorando le valutazioni a precisi dati fattuali, senza che il ricorrente possa opporre solo generiche contestazioni in fatto, prive di specifica critica al provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Catanzaro, in data 18/07/2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Adriano Iasillo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Spinaci Sante, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 27.06.2013, il G.I.P. del Tribunale di Catanzaro emise la misura cautelare della custodia in c…

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