Il provvedimento di revoca di un'autorizzazione amministrativa per la somministrazione di alimenti e bevande può essere legittimamente adottato dal Comune su richiesta vincolante dell'Autorità di pubblica sicurezza, anche in assenza di specifici reati, qualora emergano elementi indiziari che rendano ragionevolmente prevedibile un pericolo per l'ordine pubblico, la moralità pubblica e il buon costume o la sicurezza dei cittadini connesso all'esercizio dell'attività autorizzata. Tali elementi possono consistere, ad esempio, nella pregressa revoca dell'autorizzazione al precedente titolare per motivi di ordine pubblico, nell'accertata frequentazione dell'esercizio da parte di soggetti con precedenti di polizia, nonché in indizi di una fittizia intestazione dell'attività per eludere il precedente provvedimento di revoca. In tali ipotesi, il Comune è tenuto a revocare l'autorizzazione, senza che sia necessaria un'autonoma valutazione degli interessi in gioco, essendo sufficiente il riscontro della richiesta vincolante dell'Autorità di pubblica sicurezza, preposta istituzionalmente alla tutela dell'ordine pubblico. Inoltre, il potere di revoca può essere esercitato senza limiti temporali, non trovando applicazione il termine di 18 mesi previsto per l'annullamento d'ufficio in autotutela, trattandosi di un diverso potere amministrativo.