Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Latina sentenza n. 760 del 2015

ECLI:IT:TARLT:2015:760SENT

Massima

Generata da Simpliciter
La presentazione di una domanda di accertamento di conformità edilizia (c.d. sanatoria) ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 non incide sulla legittimità di una precedente ordinanza di demolizione, sospendendone solo gli effetti fino alla definizione, espressa o tacita, dell'istanza. Pertanto, qualora la domanda di sanatoria sia rigettata, l'Amministrazione può procedere all'esecuzione dell'ordine di demolizione senza la necessità di emettere una nuova ordinanza, decorrendo il relativo termine di adempimento dalla conoscenza del diniego. Il principio di diritto è che la presentazione della domanda di sanatoria non determina l'automatica caducazione dell'ordinanza di demolizione, ma solo la sua sospensione, con la conseguenza che, in caso di rigetto della domanda, l'Amministrazione può dare esecuzione all'ordine originario senza dover emettere una nuova ordinanza. Tale orientamento giurisprudenziale mira a garantire l'effettività dell'azione amministrativa di repressione degli abusi edilizi, evitando che la presentazione di una domanda di sanatoria possa paralizzare definitivamente l'esercizio del potere di demolizione. La massima si fonda sul principio di legalità dell'azione amministrativa e sulla necessità di assicurare l'effettività della tutela dell'interesse pubblico alla regolarità edilizia, bilanciando le esigenze del privato di ottenere la sanatoria con quelle dell'Amministrazione di porre rimedio agli illeciti edilizi. La giurisprudenza ha ritenuto che tale soluzione interpretativa, pur potendo apparire rigorosa nei confronti del privato, sia coerente con la ratio della normativa in materia edilizia, volta a sanzionare efficacemente gli abusi e a ripristinare la legalità violata.

Sentenza completa

N. 00496/2009
REG.RIC.

N. 00760/2015 REG.PROV.COLL.

N. 00496/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

sezione staccata di Latina (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 496 del 2009, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso il Tar Lazio Sez. di Latina, Via A. Doria, 4;

contro

Comune di Sperlonga in persona del Sindaco p. t., non costituito;

per l'annullamento

del provvedimento prot. n. 7919 datato 24.4.2009 del Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia del Comune di Sperlonga, con il quale è stato comunicato al ricorrente, che essendosi verificati i presupposti per l’applicazione dell’art. 31 commi 3 e 4 D.P.R. n. 380/01, il giorno 11.5.2009, all…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.