Il provvedimento amministrativo di ordinanza contingibile e urgente, adottato ai sensi dell'art. 50 del D.Lgs. n. 267/2000, non può essere utilizzato in materia di rimozione e smaltimento di rifiuti pericolosi e cancerogeni, in luogo dell'esercizio dei poteri tipici previsti dall'art. 192 del D.Lgs. n. 152/2006, salvo che ricorrano i presupposti di eccezionalità, imprevedibilità e imminenza del pericolo, non fronteggiabili con gli ordinari strumenti di amministrazione attiva. L'adozione di un'ordinanza extra ordinem deve essere preceduta da un'adeguata istruttoria, che valuti la possibilità di attivare i rimedi tipici previsti dall'ordinamento, e da una ponderazione degli interessi pubblici e privati coinvolti, nel rispetto dei principi di ragionevolezza, proporzionalità e coerenza dell'azione amministrativa. Pertanto, è illegittima l'ordinanza contingibile e urgente adottata in tempi non compatibili con la gestione immediata di situazioni eccezionali, ma adeguati all'espletamento dei poteri ordinari, quando l'amministrazione abbia già avviato il procedimento per l'adozione dei provvedimenti tipici, senza valutare le controdeduzioni degli interessati.