Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23291 del 16 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23291PEN

Massima

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Il giudice di merito può fondare la condanna dell'imputato per il reato di ingiuria sulle sole dichiarazioni concordanti della parte offesa e del suo convivente, anche se quest'ultimo è stato vittima di un diverso reato commesso dall'imputato, in quanto tali testimonianze sono ritenute attendibili e non necessitano di ulteriori riscontri probatori. La mancata esposizione delle ragioni di inattendibilità delle dichiarazioni dell'imputato non costituisce vizio di motivazione, essendo sufficiente che il giudice abbia esposto gli argomenti a sostegno della decisione, dovendosi ritenere implicitamente disattesi gli argomenti contrari. Il reato di ingiuria e quello di lesioni, anche se commessi nei confronti di più persone, non integrano un'ipotesi di continuazione, in quanto non sono espressione di un medesimo disegno criminoso, essendo stati commessi senza una preordinazione unitaria e avendo struttura e natura diversa. La condanna al risarcimento dei danni non patrimoniali in favore della parte offesa costituitasi parte civile consegue necessariamente all'affermazione di responsabilità penale per il reato di ingiuria, con la liquidazione in via equitativa del quantum, non censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. LO. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 11/2009 TRIBUNALE di GROSSETO, del 21/07/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENNARO MARASCA;

Sentito il Pubblico Ministero in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

La Corte di Cassazione:

OSSERVA

Be. Lo. e…

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