Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4749 del 7 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:4749PEN

Massima

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Il tentativo di furto aggravato è configurabile quando, sulla base di elementi oggettivi e convergenti, emerga che l'imputato abbia compiuto atti idonei e diretti in modo non equivoco a sottrarre il bene altrui, senza che sia necessario il compimento dell'azione delittuosa finale. La desistenza volontaria, quale causa di esclusione della punibilità, deve essere allegata e provata dall'imputato, non essendo sufficiente il mero riferimento alla cessazione della condotta criminosa. Il giudizio sulla concessione delle attenuanti generiche rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale deve motivare adeguatamente il diniego sulla base della gravità del fatto e della personalità del reo. Il termine di prescrizione del reato di tentato furto aggravato, commesso in epoca antecedente, non è ancora maturato al momento della pronuncia della sentenza di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 575/2008 CORTE APPELLO di CATANIA, del 28/02/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/12/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott.ssa ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

Con sente…

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