Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25088 del 16 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:25088PEN

Massima

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Il funzionario pubblico che, abusando della propria qualità, costringe o induce indebitamente soggetti privati a consegnargli denaro per l'evasione di pratiche di sua competenza, commette il reato di concussione, il quale integra un grave illecito penale che lede il principio di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione. In tali casi, il giudice può disporre nei confronti dell'indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari, qualora sussistano gravi indizi di colpevolezza e concreti e attuali pericoli di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio. Tuttavia, la revoca della misura cautelare per sopravvenuta carenza di interesse determina l'inammissibilità del ricorso avverso il provvedimento che l'aveva disposta, non essendo più configurabile un interesse attuale alla decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. IV. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 25/06/2008 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. MILO NICOLA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;

non e' comparso il difensore del ricorrente.

FATTO E DIRITTO

Avverso l'ordinanza 25/6/2008 del Tribunale di Bologna, che, decidendo in sede di riesame ex art…

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