Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32366 del 13 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32366PEN

Massima

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Il falso materiale commesso dal privato in autorizzazioni amministrative, ai sensi degli artt. 477 e 482 c.p., si configura anche nella riproduzione fotostatica dell'originale di un permesso di parcheggio riservato agli invalidi, attribuito ad altri, qualora il documento abbia l'apparenza e sia utilizzato come originale, non presentandosi come mera copia. L'elemento soggettivo del reato di falso è desumibile dalle modalità della condotta e dalle circostanze dell'azione, come nel caso di formazione o concorso nella formazione di un duplicato a colori e plastificato del permesso invalidi, esposto sul cruscotto del veicolo al fine di trarre in inganno sull'autenticità del documento. La valutazione della palese inidoneità dell'azione a ledere l'interesse tutelato, ai sensi dell'art. 49 c.p., non può fondarsi su dichiarazioni testimoniali che, nel loro complesso, non evidenzino in modo certo e univoco la manifesta riconoscibilità della falsità del documento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/12/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Elisabetta Maria Morosini;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO…

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