Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso avverso il diniego di sanatoria edilizia, ha affermato il principio secondo cui l'onere della prova della data di realizzazione delle opere abusive spetta esclusivamente a chi chiede la sanatoria o il condono, e non all'Amministrazione che deve esaminare la domanda. L'Amministrazione, oltre ad aver dato modo al richiedente il condono di dimostrare come ultimato dal 5.11.1993 al 31.12.1993 quanto rilevabile dalle istanze di sanatoria, ha depositato in giudizio una dichiarazione del responsabile dell'Ufficio Edilizia Privata che attesta l'inesistenza di lavori relativi alla ristrutturazione o al frazionamento del complesso immobiliare al momento del sopralluogo effettuato il 5.11.1993. Pertanto, in assenza di adeguata documentazione probatoria da parte del ricorrente, il diniego di sanatoria è stato ritenuto legittimo. Inoltre, il Tribunale ha affermato che, ricadendo l'area in zona sottoposta a vincolo, il silenzio-assenso si forma solo dopo che l'autorità preposta alla tutela del vincolo abbia espresso parere favorevole, come disposto dal comma 8 dell'art. 39 della legge n. 724 del 1994, e non essendo ciò avvenuto nel caso di specie, il diniego di sanatoria è stato confermato.