Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27936 del 15 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:27936PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando la richiesta di adempimento di un preteso debito è realizzata con modalità caratterizzate da pervicacia e particolare efficacia intimidatoria, tali da mostrarsi del tutto eccedenti e sproporzionate rispetto all'esercizio del preteso diritto. Ai fini della sussistenza del reato, è irrilevante che gli imputati fossero convinti di coadiuvare il mandante nel concludere una transazione, in quanto l'illegittimità della pretesa esclude la possibilità di esercitare arbitrariamente le proprie ragioni. La valutazione della prova e della credibilità della parte offesa rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità se congruamente motivato. Il trattamento sanzionatorio, inclusa la concessione o il diniego delle circostanze attenuanti generiche e il loro bilanciamento, è rimesso alla valutazione discrezionale del giudice, purché supportato da adeguata motivazione che dia conto degli elementi rilevanti ai fini della determinazione della pena, senza necessità di un'analitica disamina di tutti gli elementi dedotti dalle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antoni - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GI. , N. IL (OMESSO);

2) MI. MI. , N. IL (OMESSO);

3) BA. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3954/2009 CORTE APPELLO di BARI, del 07/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. Passacantando Guglielmo che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

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