Il Comune, nell'esercizio del potere di autotutela, può annullare un provvedimento di concessione edilizia in sanatoria solo entro il termine perentorio di 270 giorni dalla presentazione della perizia giurata, ai sensi dell'art. 17 della L.R. n. 4/2003, decorso il quale l'annullamento è illegittimo. Inoltre, anche qualora si applicasse la disciplina generale dell'art. 21-nonies della L. n. 241/1990, l'annullamento in autotutela deve essere adeguatamente motivato, valutando l'interesse pubblico alla rimozione dell'atto illegittimo e bilanciandolo con l'interesse del privato. Il mero riferimento all'interesse in re ipsa alla repressione di un abuso edilizio non costituisce motivazione sufficiente, specie quando il titolo abilitativo sia stato rilasciato diversi anni prima. L'annullamento in autotutela di un provvedimento edilizio deve quindi rispettare i termini e le garanzie procedimentali previsti dalla legge, al fine di tutelare l'affidamento del privato e il principio di certezza dei rapporti giuridici.