Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22419 del 4 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:22419PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 12-sexies della legge n. 356 del 1992 richiede un nesso di stretta pertinenza tra i beni da sottoporre a sequestro e le condotte delittuose per le quali si procede, non essendo suscettibili di confisca i beni acquisiti in epoca antecedente rispetto al momento in cui si collocano i fatti illeciti contestati. L'onere di motivazione del provvedimento di riesame non può ritenersi adempiuto con un mero rinvio alle argomentazioni svolte negli atti difensivi, senza alcuna valutazione critica delle stesse e senza dimostrare che il giudice abbia preso cognizione del contenuto sostanziale delle ragioni del provvedimento impugnato e le abbia meditate e ritenute coerenti con la sua decisione. Pertanto, l'ordinanza di annullamento del sequestro preventivo è viziata da carenza di motivazione, in violazione dell'art. 125 c.p.p., ove si limiti a recepire acriticamente le deduzioni difensive senza alcuna autonoma valutazione degli elementi probatori a sostegno della misura cautelare reale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. AGRO' ((omissis)) - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma;

avverso l'ordinanza dell'11 ottobre 2007 emessa dal Tribunale di Roma;

nel procedimento a carico di:

Ca. Al., nato a (OMESSO);

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del consigliere dott. ((omissis));

letta la richiesta del Sostituto procuratore generale, dott. (…

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