Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10103 del 6 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:10103PEN

Massima

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Il riconoscimento della circostanza attenuante speciale della collaborazione di cui all'art. 8 della L. n. 203 del 1991 in favore dell'imputato di reati di criminalità organizzata si fonda sull'utilità obiettiva del contributo collaborativo prestato, a prescindere dalla gravità del fatto, dalla capacità a delinquere dell'imputato o dalle ragioni che hanno determinato la collaborazione. Il giudice di merito, nel valutare l'entità della diminuzione di pena da applicare in ragione di tale attenuante, deve tenere conto del momento processuale in cui la collaborazione è intervenuta e del suo grado di utilità probatoria, potendo riconoscere una diminuzione anche inferiore al massimo edittale laddove la collaborazione sia sopravvenuta quando il quadro probatorio risultava già definito anche grazie alle dichiarazioni di altri collaboratori. Il giudizio di comparazione tra le circostanze attenuanti generiche e le aggravanti contestate rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale deve motivare in modo congruo le ragioni per cui ritiene di riconoscere la semplice equivalenza o la prevalenza di una sulle altre, senza essere tenuto a esaminare tutti gli elementi prospettati dall'imputato, essendo sufficiente l'indicazione delle ragioni ostative alla concessione delle attenuanti nella massima latitudine applicativa. Il riconoscimento della circostanza attenuante speciale della collaborazione non implica necessariamente il riconoscimento delle attenuanti generiche, le quali richiedono una valutazione complessiva della gravità del fatto e della capacità a delinquere dell'imputato, distinta dai presupposti della collaborazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/03/2017 della CORTE ASSISE APPELLO di TARANTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALESSANDRINA TUDINO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LOY MARIA FRANCESCA che ha concluso per l'inammissibilita'.
Il difensore presente avvocato (OMISSIS) per (OMISSIS) si riporta ai motivi di cui ne chiede l'a…

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