La pubblica amministrazione è responsabile per il risarcimento del danno nei confronti dell'impresa esclusa illegittimamente da una gara d'appalto, anche sotto il profilo soggettivo della colpa, qualora non dimostri l'esistenza di un errore scusabile nella valutazione della documentazione di gara. Il danno risarcibile è quantificato nel 10% dei quattro quinti dell'importo a base d'asta, al netto dell'eventuale ribasso offerto dall'impresa, ridotto del 5% qualora questa non abbia documentato l'impossibilità di utilizzare per altre intraprese i mezzi e le maestranze organicamente inseriti e disponibili. Sulla somma dovuta a titolo risarcitorio sono riconosciute la rivalutazione monetaria dalla data di stipulazione del contratto con l'illegittima aggiudicataria e gli interessi legali dalla pubblicazione della sentenza. Le spese di giudizio seguono la soccombenza e sono poste a carico della pubblica amministrazione.