Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31941 del 3 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:31941PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione mafiosa può essere desunta da elementi indiziari, quali intercettazioni telefoniche ed ambientali, che dimostrino il coinvolgimento e la sistematica partecipazione dell'indagato alle attività del sodalizio, anche attraverso richieste di denaro ai capi, accettazione di consigli e rimproveri, e contatti con altri affiliati. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in maniera logica e coerente dalla motivazione del provvedimento, sono sufficienti a giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in presenza della presunzione di pericolosità di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., che non sia stata superata dall'indagato. Il trascorrere del tempo, in assenza di elementi che dimostrino una dissociazione dell'indagato dall'associazione, non è di per sé sufficiente a far venir meno le esigenze cautelari, ove risulti accertata la perdurante operatività del sodalizio mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA / ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. Fr. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 19/03/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA Gennaro; Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. MELONI Vittorio, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

La Corte di Cassazione:

OSSERVA

A BA. Fr. e' stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere perche'…

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