Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La disciplina transitoria di cui all'art. 10, comma 3, della legge n. 251 del 2005, che esclude l'applicazione dei nuovi termini di prescrizione più brevi ai procedimenti pendenti in appello o in Cassazione alla data di entrata in vigore della medesima legge, è ragionevole e conforme a Costituzione. Tale esclusione è giustificata dal prevalente interesse all'efficienza della funzione giurisdizionale, evitando la dispersione delle attività processuali già compiute in tali gradi di giudizio, rispetto all'esigenza di evitare che l'acquisizione del materiale probatorio e l'esercizio del diritto di difesa siano resi più difficili dallo scorrere del tempo. Pertanto, nei processi pendenti in appello alla data di entrata in vigore della legge n. 251 del 2005, trovano applicazione i termini di prescrizione previgenti, più lunghi, in ossequio al principio di ragionevolezza e di tutela dell'affidamento del cittadino nella stabilità del quadro normativo.