Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27998 del 26 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:27998PEN

Massima

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Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nel valutare le circostanze attenuanti e aggravanti e nel determinare il trattamento sanzionatorio, purché tale valutazione sia sorretta da adeguata motivazione e non si ponga in contrasto con i principi di razionalità e logicità. Il ricorso per cassazione avverso tale valutazione è inammissibile ove si limiti a proporre una mera rilettura critica del quadro probatorio, senza addurre specifici e persuasivi elementi in grado di infrangere la lineare razionalità che ha guidato le conclusioni del giudice di merito. L'inammissibilità del ricorso per manifesta infondatezza preclude la possibilità di far valere o rilevare d'ufficio l'eventuale estinzione del reato per prescrizione, anche ove questa sia maturata in data anteriore alla pronuncia della sentenza impugnata ma non dedotta né rilevata nel giudizio di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE A. - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 81/2007 CORTE APPELLO di CAMPOBASSO, del 09/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 9.2.2012, la corte di appello di Campobasso ha confermato la…

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