Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8606 del 3 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8606PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legittimità sulla motivazione della sentenza di merito, è tenuto a verificare la congruità e la logicità dell'apparato argomentativo posto a fondamento della pronuncia impugnata, senza poter sindacare nel merito le valutazioni di fatto compiute dal giudice di appello, salvo che queste non risultino manifestamente illogiche o abnormi. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile qualora il motivo di impugnazione si risolva in una mera critica alle valutazioni di fatto operate dal giudice di merito, senza denunciare specifici vizi logici o giuridici della motivazione. In tali ipotesi, il giudice di legittimità deve limitarsi a verificare la correttezza formale e la coerenza interna della motivazione, senza poter riesaminare nel merito gli elementi probatori posti a fondamento della decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TA. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 879/2008 CORTE APPELLO di LECCE, del 22/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. L'a…

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