Il reato militare rientra nella giurisdizione esclusiva dell'autorità giudiziaria militare, salvo il caso in cui il reato comune contestato in connessione sia di maggiore gravità ai sensi dell'art. 16 c.p.p., comma 3. In assenza di tale condizione, le sfere di giurisdizione ordinaria e militare rimangono separate, con la conseguenza che al giudice militare appartiene la cognizione dei reati militari, mentre al giudice ordinario spetta la competenza per i reati comuni. L'applicazione della connessione ex art. 12 c.p.p. non è subordinata a valutazioni di opportunità da parte dei giudici, né al raggiungimento di una determinata fase processuale, ma opera in modo analogo sia nella fase delle indagini preliminari che nel giudizio, al fine di evitare dispersione di attività processuale e possibili contrasti decisori. Pertanto, in caso di contestazione di reati militari e comuni connessi, la potestà giurisdizionale spetta al giudice ordinario solo se il reato comune è più grave di quello militare, altrimenti la competenza appartiene al giudice militare.