Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31080 del 24 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31080PEN

Massima

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La gravità della minaccia penalmente rilevante deve essere valutata tenendo conto dell'insieme delle circostanze concrete in cui l'azione si è svolta e delle condizioni particolari in cui si sono trovati i protagonisti, considerando l'effetto intimidatorio provocato sulla persona offesa. Anche qualora la persona offesa non ritenga il soggetto attivo capace di dare concretamente seguito alla minaccia in ragione dei pregressi rapporti, il giudice può ritenere la minaccia grave quando le espressioni utilizzate e il contesto di agitazione in cui sono state pronunciate abbiano fatto apparire il male minacciato come attuabile e concreto nella sua obiettiva gravità. La valutazione della gravità della minaccia non è preclusa dall'intervenuta remissione di querela, in quanto la perseguibilità d'ufficio del reato di minaccia grave esclude che la remissione di querela possa estinguere il reato. Il giudice di merito, nel valutare la gravità della minaccia, deve tenere conto di tutte le circostanze concrete del caso, senza limitarsi a considerare esclusivamente il turbamento psichico della persona offesa, ma valutando complessivamente l'effetto intimidatorio prodotto sulla stessa dalle espressioni utilizzate e dal contesto in cui sono state pronunciate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TR. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 21/09/2007 CORTE DI APPELLO di PERUGIA;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Giovanni Galati che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza in data 21 settembre 2007 la…

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