Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2449 del 18 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2449PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta anche dalla condotta di un soggetto che, pur non essendo formalmente affiliato, intrattiene relazioni e rapporti di reciproca assistenza e protezione con esponenti di spicco della medesima organizzazione criminale, dimostrando così di condividerne la comune matrice ideologica e di essere inserito nel suo circuito relazionale e operativo. In particolare, rileva ai fini della sussistenza del delitto di cui all'art. 416-bis c.p. la circostanza che il soggetto, pur non essendo formalmente affiliato, si rivolga a esponenti qualificati dell'associazione mafiosa per ottenere tutela e protezione, senza tuttavia riuscire a ottenere il loro concreto intervento, in quanto essi, pur manifestando la loro comune appartenenza all'organizzazione, si limitano a raccomandare prudenza e a non volersi "sedere" nella vicenda, in quanto trattasi di "cose vostre", a dimostrazione del vincolo associativo esistente. Inoltre, assume rilievo probatorio la condotta del soggetto di vantare la militanza criminale della propria famiglia, rammentando l'uccisione del proprio padre e il fatto di essere rimasto a difendere i propri congiunti, a differenza di altri definiti "infami" che sono fuggiti, nonché l'attribuzione allo stesso, da parte di altri affiliati, di un grado elevato nella gerarchia dell'associazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/08/2018 del Tribunale di Reggio Calabria;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Martino Rosati;
sentite le conclusioni del Procuratore Generale, Dott. PINELLI Mario Maria Stefano, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), del foro di Napoli, che ha concluso per l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 25 luglio 2017, il Giudi…

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