La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: L'amministrazione può legittimamente disporre lo sgombero di beni demaniali marittimi occupati senza titolo, anche in presenza di pregresse istanze di subingresso o di rilascio di nuove concessioni, qualora risulti una perdurante e notevole posizione debitoria dell'occupante nei confronti dell'amministrazione, non sanata nonostante i reiterati tentativi di definizione transattiva. In tali casi, l'amministrazione non è vincolata ad accogliere le proposte di rateizzazione o di rilascio di nuove concessioni, rientrando nella sua discrezionalità valutare se le stesse siano soddisfacenti per la cura dell'interesse pubblico. L'omessa adozione di un provvedimento espresso sulle istanze dell'occupante non determina l'illegittimità dell'ordine di sgombero, in quanto l'ingiunzione di rilascio implica il rigetto implicito di tali richieste, senza che l'amministrazione sia obbligata a pronunciarsi espressamente su di esse, specie quando l'occupazione risulti abusiva per la perdurante morosità. Inoltre, le espressioni utilizzate dall'occupante nel ricorso, pur potendo apparire icastiche, non integrano i presupposti per la loro espunzione ai sensi dell'art. 89 c.p.c. quando risultino comunque pertinenti alla vicenda e non sintomatiche di una esclusiva volontà offensiva.