Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26064 del 13 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26064PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare l'istanza di revoca di una misura di prevenzione personale e patrimoniale, deve accertare il perdurare o il venir meno della situazione di pericolosità sociale che ne ha giustificato l'applicazione, tenendo conto non solo dell'assenza di pregiudizi penali e giudiziari recenti, ma anche della complessiva condotta del soggetto sottoposto alla misura, con particolare riguardo all'eventuale riadattamento sociale e all'attenuazione della pericolosità, desumibili da elementi quali la buona condotta durante l'esecuzione della misura, l'assunzione di un lavoro stabile e l'assenza di ulteriori pregiudizi penali. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione di tali elementi, sindacabile in sede di legittimità solo per vizi di manifesta illogicità o carenza di motivazione. La revoca della confisca definitiva di prevenzione è ammissibile solo sulla base di nuovi elementi probatori, non già di una diversa valutazione di dati già noti e considerati nel procedimento conclusosi con la confisca, essendo precluso il riesame di circostanze già apprezzate in quella sede. Il rispetto dei diritti fondamentali della persona sottoposta a misure di prevenzione, pur rilevante, non può comportare una rilettura alternativa di elementi già valutati in precedenti provvedimenti definitivi, in assenza di nuovi fattori sopravvenuti idonei a incidere sulla valutazione della pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CASSANO Margherit - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il Decreto n. 73 del 2011 CORTE APPELLO di MILANO, del 17/04/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

lette le conclusioni del PG Dott. GIALANELLA Antonio che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1.1 Il 17 aprile 2012 la Corte d'appello di Milano confermava il Decreto in data 28 settembre 2011 con il quale il locale Tribunale aveva dichiarato inamm…

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