Il diniego di indennizzo a tutela dei risparmiatori vittime di frodi finanziarie, adottato dall'amministrazione competente, costituisce un provvedimento amministrativo soggetto agli obblighi di motivazione previsti dalla legge, non potendosi qualificare come mero atto confermativo o rientrante in una relazione paritetica tra pubblica amministrazione e privato. La motivazione del diniego deve essere adeguata e consentire all'interessato di comprendere le ragioni ostative all'accoglimento della richiesta, anche con riferimento alla mancata operatività del fondo previsto dalla legge, senza limitarsi a generiche indicazioni di "problematiche applicative". L'adozione di un nuovo provvedimento di diniego, più analitico e circostanziato, può tuttavia comportare la sopravvenuta carenza di interesse alla coltivazione del giudizio avverso il precedente provvedimento, salva la possibilità per l'interessato di impugnare il nuovo atto.