Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Brescia sentenza n. 100 del 2019

ECLI:IT:TARBS:2019:100SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di annullamento in autotutela di un precedente atto, adottato dall'amministrazione in pendenza di un giudizio di impugnazione, determina la sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, con conseguente declaratoria di improcedibilità del ricorso. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il provvedimento di annullamento in autotutela di un atto precedentemente impugnato, adottato dall'amministrazione durante il giudizio, comporta la sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, con conseguente declaratoria di improcedibilità del ricorso. La massima giuridica può essere così formulata: L'annullamento in autotutela di un provvedimento impugnato, adottato dall'amministrazione nel corso del giudizio, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, comportando la declaratoria di improcedibilità del ricorso. Il venir meno dell'oggetto del contendere per effetto dell'esercizio del potere di autotutela da parte della pubblica amministrazione, preclude l'esame nel merito della controversia, imponendo al giudice amministrativo di pronunciare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse. Tale principio si fonda sulla necessità di evitare pronunce meramente dichiarative, in assenza di un interesse concreto ed attuale alla decisione, in ossequio ai canoni di economia processuale e di ragionevole durata del processo. L'annullamento in autotutela, infatti, realizza la finalità di tutela dell'interesse pubblico perseguita dal ricorrente, facendo venir meno l'utilità pratica della pronuncia giurisdizionale richiesta. Il giudice amministrativo, pertanto, non può entrare nel merito della legittimità del provvedimento annullato, essendo precluso l'esame della controversia per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

Pubblicato il 31/01/2019

N. 00100/2019 REG.PROV.COLL.

N. 01261/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso n. 1261 del 2014, proposto da EDIL STEFANI COSTRUZIONI di ((omissis)) & C. s.n.c., in persona del legale rappresentante ((omissis)), che agisce anche in proprio, rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)), con domicilio presso l’Ufficio di Segreteria di questo Tribunale, in Brescia, alla via ((omissis)) n. 3

contro

il Comune di Anfo, in persona del Sindaco p.t., non costituito in giudizio

per l'annullamento

- della determinazione n. 135 del 6 agosto 2014, notificata il 25 agosto 2014 ed avente ad oggetto l’annullamento del permesso di costruire n. 554 del 31 gennaio 2003;

- n…

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