Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47411 del 14 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47411PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato, sotto forma di determinazione, istigazione o rafforzamento del proposito criminoso altrui, è configurabile anche quando il contributo causale del concorrente non risulti decisivo per la realizzazione del fatto, essendo sufficiente la prova della sua obiettiva idoneità, secondo le regole di comune esperienza, a produrre il rafforzamento del proposito criminoso. Pertanto, il suggerimento di commettere un reato e l'accompagnamento della persona presso il proprio avvocato per redigere una denuncia calunniosa integrano ipotesi paradigmatica di concorso morale nel reato, a prescindere dalla prova che senza tale condotta l'autore principale non avrebbe comunque commesso il fatto. Inoltre, i riscontri estrinseci individualizzanti, idonei a supportare le dichiarazioni eteroaccusatorie, possono consistere anche in elementi fattuali o logici che, pur non essendo di per sé sufficienti a dimostrare la responsabilità penale, assumono rilevanza dimostrativa in relazione all'attribuzione del fatto-reato al soggetto destinatario delle accuse da riscontrare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Fe. Pi. Pa. e Se. Pi. Lu. ;

avverso la sentenza 21.1.08 della Corte d'Appello di Bologna;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. MANNA Antonio;

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. BUA Francesco Marco, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udita la difesa - Avv. Luca M…

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