Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38697 del 25 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38697PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 si configura quando vi sia la prova dell'esistenza di una stabile struttura associativa, connotata dai requisiti tipici della fattispecie, attiva nel settore del narcotraffico, con una pluralità di soggetti che, in modo consapevole e sistematico, svolgono ruoli e compiti funzionali al perseguimento degli scopi illeciti dell'organizzazione, a prescindere dall'apporto quantitativo e qualitativo del singolo partecipe. La partecipazione all'associazione è integrata dalla disponibilità del soggetto a soddisfare ogni genere di richiesta dei vertici del sodalizio e a svolgere qualsiasi incombenza affidatagli, anche di natura meramente esecutiva o di supporto logistico, purché finalizzata al raggiungimento degli obiettivi criminosi comuni. Ai fini della configurabilità del reato associativo non è necessaria la prova di un contributo determinante del singolo partecipe, essendo sufficiente l'accertamento della sua consapevole e volontaria adesione al programma criminoso, desumibile anche da elementi indiziari, come la sua presenza in luoghi e contesti rilevanti per l'attività dell'associazione, i suoi contatti con gli altri associati, il suo coinvolgimento in attività strumentali al traffico di droga. La valutazione della gravità indiziaria, nel contesto incidentale del procedimento de libertate, deve essere orientata ad acquisire non la certezza, ma l'elevata probabilità di colpevolezza dell'indagato, sulla base di un quadro probatorio completo e coerente, che rende inammissibile il sindacato di legittimità sulla rilettura degli elementi di fatto operata dal giudice del merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco - rel. Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. FI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 256/2011 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 22/02/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO PAOLO GRAMENDOLA;

sentite le conclusioni del PG Dott. Fodaroni Maria Giuseppina per la inammissibilita' del ricorso.

Osserva in:

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza in data 22/2/2011 il Tribunale di Catanzaro, adito dall'indagat…

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