Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24487 del 30 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24487PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legalità sulla sentenza di merito, non deve sostituire la propria valutazione dei fatti a quella del giudice di appello, purché la motivazione di quest'ultimo sia logica, coerente e rispettosa dei principi giuridici. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando le doglianze attengono al merito della decisione impugnata, la cui motivazione risulta congruamente giustificata sulla base di una valutazione degli elementi di prova che non presenta vizi logici o giuridici. Il giudice di legittimità, infatti, non può sindacare le valutazioni di fatto compiute dal giudice di merito, se queste sono sorrette da una motivazione immune da vizi, anche laddove il ricorrente prospetti una diversa ricostruzione degli eventi, in quanto ciò comporterebbe una inammissibile sostituzione del proprio apprezzamento a quello del giudice di appello. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando le censure mosse alla sentenza impugnata si risolvono in una mera critica alle valutazioni di merito, senza indicare la correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione censurata e quelle poste a fondamento dell'atto di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

((omissis)), quale difensore di Lo. Ci. An. (n. il (OMESSO)); Ca. An. (n. il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, 3 sezione penale, in data 25/02/2009;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dottor FEBBRARO Giuseppe, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del …

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