Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6744 del 17 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:6744PEN

Massima

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Il reato di diffamazione a mezzo stampa, essendo perseguibile a querela di parte, si estingue per effetto della remissione della querela da parte della persona offesa, anche qualora la sentenza di condanna sia stata già pronunciata in entrambi i gradi di giudizio. In tal caso, la Corte di Cassazione deve annullare senza rinvio la sentenza impugnata, ponendo le spese del procedimento a carico del querelante che ha rimesso la querela, in conformità all'accordo intervenuto tra le parti. Tale principio si fonda sulla natura privatistica del reato di diffamazione, per il quale la volontà della persona offesa di rinunciare all'azione penale prevale sulle pronunce giurisdizionali già emesse, in ossequio al favor remissionis che caratterizza tale fattispecie delittuosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SO. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/04/2008 CORTE APPELLO di CATANZARO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. MONETTI Vito, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per essere il reato estinto per remissione della querela;

Udito il difensore …

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