L'autorizzazione all'esercizio dell'attività di vendita sulle aree pubbliche di prodotti alimentari abilita anche alla somministrazione dei medesimi, se il titolare risulta in possesso dei requisiti prescritti per l'una e l'altra attività, senza che sia necessaria una specifica annotazione sul titolo autorizzatorio, in quanto tale abilitazione alla somministrazione deve ritenersi implicita nell'autorizzazione stessa ai sensi dell'art. 28, comma 7, del D.Lgs. 114/1998. L'amministrazione non può pertanto, in un momento successivo, ordinare la cessazione dell'attività di somministrazione ritenuta abusiva per mancanza di autorizzazione/SCIA, quando essa stessa aveva già provveduto a rilasciare l'autorizzazione commerciale con l'annotazione della facoltà di somministrazione, in esecuzione di precedenti pronunce giurisdizionali, in quanto ciò integrerebbe un'evidente contraddittorietà dell'azione amministrativa in violazione dei principi di trasparenza, imparzialità e affidamento. L'esercizio della somministrazione, tuttavia, deve avvenire nei limiti della norma, riferita alla vendita di prodotti alimentari su aree pubbliche, senza i tratti tipici della ristorazione, disciplinata da diversa normativa.