Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26191 del 3 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:26191PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere si caratterizza per tre fondamentali elementi: un vincolo associativo tendenzialmente permanente o stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati; l'indeterminatezza del programma criminoso, che distingue il reato associativo dall'accordo che sorregge il concorso di persone nel reato; l'esistenza di una struttura organizzativa, sia pur minima, ma idonea e adeguata a realizzare gli obiettivi criminosi presi di mira. Ciò che conta per l'integrazione della fattispecie associativa è che sia stata realizzata una struttura stabile, funzionalmente destinata alla commissione di una serie indeterminata di delitti, e vi sia un'organizzazione strutturale, sia pure minima, di uomini e mezzi, nella consapevolezza, da parte di singoli associati, di far parte di un sodalizio durevole e di essere disponibili ad operare nel tempo per l'attuazione del programma criminoso comune. La predisposizione di un programma criminoso ben può consistere nella commissione di una serie indeterminata di delitti identici o di analoga natura, non costituendo il carattere eterogeneo dei reati-fine un elemento strutturale della fattispecie. Neppure è di ostacolo alla configurabilità del reato la diversità o la contrapposizione degli scopi personali perseguiti dai componenti, i quali rilevano esclusivamente come motivi a delinquere. Tuttavia, la mera reiterazione del medesimo reato commesso in via concorsuale, secondo un preciso expertise, non è sufficiente a integrare l'elemento dell'organizzazione dell'associazione a delinquere, in quanto ciò renderebbe evanescente tale requisito, annullando ogni distinzione tra concorso di persone nel reato continuato e condotta di partecipazione e promozione dell'associazione per delinquere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

Dott. TONDIN Federica - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Gi.Pa., nato a O il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 9 febbraio 2024 emessa dal Tribunale di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Fabrizio D'Arcangelo;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Raffaele Gargiulo, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
udite le conclusioni dell'avvocato Mi.So., che ha insistito per l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza im…

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