Cassazione civile Sez. III sentenza n. 5062 del 3 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:5062CIV

Massima

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Il diritto di critica e di difesa in sede giudiziaria, sancito dall'articolo 598 del codice penale e dall'articolo 51 del codice penale, trova applicazione nell'ambito del processo civile con riguardo a tutti gli atti difensivi, a cominciare dall'atto introduttivo del giudizio di primo grado, purché le espressioni offensive riguardino in modo diretto ed immediato l'oggetto della controversia. In tali casi, l'antigiuridicità dell'atto viene meno e non è configurabile la responsabilità per atto illecito ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile. Pertanto, il giudice competente ad accertare e liquidare il danno derivante dall'uso di espressioni offensive contenute negli atti del processo è, di norma, lo stesso giudice dinanzi al quale si svolge il giudizio nel quale sono state utilizzate tali espressioni, salvo i casi eccezionali in cui tale competenza debba essere derogata. La domanda di risarcimento danni per espressioni offensive contenute in atti processuali non può essere proposta in un autonomo giudizio, ma deve essere avanzata dinanzi al giudice del processo in cui le stesse sono state utilizzate, al fine di garantire la massima libertà nell'esercizio del diritto di difesa e assicurare la coerenza e l'unitarietà della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SENESE Salvatore - Presidente

Dott. TALEVI Alberto - rel. Consigliere

Dott. URBAN Giancarlo - Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. D’AMICO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RA. GI. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA LORENZO IL MAGNIFICO 80, presso lo studio dell'avvocato QUATTRINO CARLO, che lo rappresenta e difende giusta delega in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

SA. GA. ;

- intimato -

e sul ricorso n. 11992/2005 proposto da:

SA. GA. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA TUSCOLANA 809, difensore di se' medesimo;

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